Hai mai pensato a cosa significa che i tuoi dati vengono profilati?
Ti preoccupa che qualcuno stia analizzando o prevedendo aspetti della tua vita senza che tu lo sappia?
Ti chiedi come può essere lecito che determinati aspetti personali relativi al tuo rendimento o alle tue preferenze siano usati da aziende o pubbliche amministrazioni?
Se queste domande ti suonano familiari, non sei solo. Molte persone sentono che i propri dati sono usati in modo oscuro o incontrollato, senza capire cosa si intende per profilazione dei dati personali e quali sono i diritti che proteggono la persona fisica in particolare.
In questo articolo cercheremo di chiarire con linguaggio semplice e concreto che cosa significa profilazione dei dati, come avviene, quali aspetti possono essere valutati, e soprattutto in che modo puoi gestire e proteggere i tuoi dati quando vengono usati in processi decisionali automatizzati.
Questa è la nostra soluzione: guidarti passo dopo passo, illustrando il concetto, le normative, i limiti pratici e le strategie, per restituirti libertà e consapevolezza.
Cosa significa “profilazione dei dati”?
Quando parliamo di profilazione dei dati, intendiamo un processo di profilazione automatizzato (o anche semi-automatizzato, con intervento umano) che analizza o prevede aspetti riguardanti il rendimento professionale o altri comportamenti di una persona.
In altre parole: i dati vengono usati per valutare determinati aspetti personali relativi alla persona in questione, per ricavare profili, segmenti o modelli utili nella decisione di offerte, punteggi o trattamenti.
Se una società raccoglie dati su di te (comportamenti, acquisti, clic, preferenze) e li processa per prevedere se sarai un cliente fedele, o se potresti cambiare fornitore, questo è profilazione dei dati personali.
La profilazione degli interessati al trattamento dei dati personali prevede che vengano trattati dati anche “sensibili” (in alcuni casi) o dati che permettono inferenze. Non serve che tu compia un’azione esplicita: basta che i dati esistenti vengano combinati per prevedere aspetti che ancora non hai manifestato.
Quando e perché si applica la profilazione
La profilazione può essere usata in diversi contesti:
- Marketing e pubblicità personalizzata: per individuare prodotti che potrebbero interessarti, segmentarti in gruppi di utenti con caratteristiche simili.
- Assicurazioni e finanza: per stimare il rischio di credito, la probabilità di insolvenza, l’andamento futuro.
- Selezione del personale e risorse umane: per valutare il rendimento professionale potenziale, anche prevedere il comportamento futuro.
- E-commerce e raccomandazioni: suggerimenti di acquisto basati sui tuoi dati e quelli di utenti “simili”.
- Servizi digitali: profilare il comportamento per offrire esperienze personalizzate.
In ciascuno di questi casi, determinati aspetti personali relativi alla tua attività o preferenze possono essere dedotti, previsti o valutati, anche senza che tu ne sia consapevole.
La profilazione diventa particolarmente delicata quando è automatizzata, cioè quando processi decisionali vengono fatti da algoritmi senza un controllo umano significativo.
Come funziona un processo di profilazione
Un tipico processo di profilazione si articola in questi passaggi:
- Raccolta dei dati – Si raccolgono informazioni che devono essere pertinenti e non eccessive.
- Pulizia e normalizzazione – I dati vengono strutturati e messi in una forma uniforme.
- Elaborazione algoritmica – Si usano modelli che analizzano o prevedono aspetti futuri basati su dati storici.
- Valutazione e scoring – Viene prodotto un “profilo” che assegna un punteggio, una categoria o una previsione.
- Decisione automatizzata (o semi-automatica) – In base al profilo, si attiva un’azione (offerta, rifiuto, differenziazione del trattamento).
Spesso questo processo include anche intervento umano in fasi critiche, oppure l’algoritmo fornisce un supporto, e un revisore può intervenire.
In ogni fase, devono essere rispettati limiti normativi: i dati devono essere trattati in modo lecito, secondo finalità chiare, devono essere adeguati, pertinenti, non eccedenti.
Aspetti che possono essere valutati o previsti
La profilazione consente di prevedere aspetti riguardanti la persona, quali:
- il rendimento professionale futuro o la produttività,
- la probabilità di acquisto o abbandono,
- i gusti e le preferenze personali,
- il comportamento come cliente (ad esempio, se pagherai puntualmente),
- il rischio finanziario (ad esempio, credito o insolvenza).
In pratica, aspetti riguardanti il rendimento professionale possono essere usati per decidere promozioni, assunzioni, salari variabili.
Anche se non hai dichiarato certi dati, l’algoritmo può essere in grado di inferirli da dati correlati: ad esempio, se frequenti certi siti, acquisti certe categorie di prodotti, interagisci in un certo modo.
Attenzione: questo tipo di valutazione deve essere trasparente e rispettare il diritto alla difesa (ossia tu puoi contestare il risultato).
Quali regole impone la normativa
Secondo il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea:
- La profilazione può avvenire solo con consenso esplicito o se esistono basi legittime (es. contratto, obbligo di legge)
- Il soggetto ha il diritto di non essere sottoposto a una decisione basata esclusivamente su un processo automatizzato, compresa la profilazione, se produce effetti significativi o giuridici
- Deve essere fornita informativa chiara, che spieghi cosa si intende per profilazione dei dati personali
- Devi poter richiedere la correzione, la revoca del consenso, la limitazione del trattamento
- Se la decisione è significativamente automatica, devi avere intervento umano, la possibilità di esprimere il tuo punto di vista, e un riesame
- I dati utilizzati devono essere pertinenti, adeguati, non eccedenti rispetto alle finalità
In sostanza, la profilazione dei dati personali è lecita, ma vincolata a garanzie rigorose e diritti attivabili dall’interessato.
I rischi della profilazione e le nostre contromisure
Rischi comuni:
- discriminazione ingiusta (es. rifiuto di un’assicurazione per un algoritmo che prevede “alto rischio” in base a dati discutibili)
- perdita di autonomia, quando decisioni importanti vengono prese solo dagli algoritmi
- poca trasparenza: non sai quali dati vengono usati e in che modo
- errori di algoritmo: se il modello è viziato, il profilo può essere sbagliato
Le nostre contromisure (soluzione):
- Valutazione preventiva del rischio della profilazione (DPIA)
- Trasparenza nei dati: ti informiamo esattamente quali dati vengono usati e con quale scopo
- Consenso esplicito e revocabile: puoi dare o togliere consenso in ogni momento
- Possibilità di intervento umano: nelle decisioni più gravi, un operatore umano verifica il risultato
- Revisionabilità: puoi chiedere spiegazioni sul profilo, contestare e correggere errori
- Minimizzazione dati: utilizziamo solo dati strettamente necessari e non eccedenti
- Monitoraggio continuo e auditing dei modelli per evitare bias
In questo modo, ti garantiamo che la profilazione dei dati personali sia uno strumento utile e non uno strumento invasivo.
Esempio concreto di applicazione: come funziona davvero la profilazione
Immagina che un’azienda di e-commerce voglia migliorare la tua esperienza di acquisto proponendoti offerte personalizzate.
Per farlo, raccoglie una serie di dati che devono essere pertinenti e proporzionati allo scopo: la cronologia dei tuoi acquisti, il tempo che trascorri su determinate pagine, i prodotti che aggiungi al carrello ma non acquisti, i click sui banner, le recensioni che lasci e perfino gli orari in cui navighi. Tutti questi elementi — dati relativi a una persona fisica in particolare — vengono combinati in un unico sistema informatico.
A questo punto entra in gioco un processo di profilazione automatizzato, compresa la profilazione con algoritmi di machine learning, che analizza o prevede aspetti del tuo comportamento futuro. Ad esempio, il sistema può valutare determinati aspetti personali relativi alle tue abitudini di spesa per prevedere aspetti riguardanti il rendimentocome cliente o la probabilità che tu risponda positivamente a un’offerta promozionale.
Il risultato è uno score cliente, cioè un punteggio di propensione all’acquisto, basato sull’elaborazione dei tuoi dati e di quelli di altri utenti con profili simili. Se il punteggio è alto, l’azienda può decidere di offrirti uno sconto esclusivo, l’accesso anticipato a una nuova collezione o un programma di fidelizzazione. Se invece lo score è basso, può essere che non riceverai alcuna promozione, o che ti venga proposta una gamma di prodotti diversa.
Questa è profilazione dei dati personali a tutti gli effetti: l’azienda analizza o prevede aspetti riguardanti il rendimento professionale o comportamentale del cliente attraverso un processo di profilazione automatizzato.
Per questo motivo, la legge impone che la profilazione avvenga nel rispetto di precisi principi etici e giuridici.
Quando dobbiamo occuparci di questo tipo di siti, noi interveniamo garantendo che l’intero processo sia trasparente, lecito e controllabile. In particolare:
- Ti spieghiamo chiaramente cosa stiamo facendo, specificando quali dati vengono utilizzati, per quale finalità e per quanto tempo vengono conservati.
- Ti chiediamo un consenso esplicito, informato e libero: nessuna offerta personalizzata viene inviata senza la tua autorizzazione preventiva.
- Ti diamo sempre la possibilità di rifiutare o revocare il consenso in modo semplice e immediato, senza conseguenze negative.
- Assicuriamo un intervento umano in caso di decisioni che abbiano effetti significativi, come l’esclusione da promozioni o la modifica di condizioni contrattuali. In questi casi, un operatore esamina manualmente la decisione per evitare errori o discriminazioni algoritmiche.
- Applichiamo il principio di minimizzazione dei dati: utilizziamo solo le informazioni strettamente necessarie per l’obiettivo dichiarato, escludendo dati sensibili o irrilevanti.
- Infine, i processi decisionali vengono costantemente monitorati e aggiornati per evitare bias o risultati distorti che potrebbero penalizzare l’utente.
In questo modo, la profilazione può trasformarsi da una pratica invasiva a un servizio utile: non più un meccanismo opaco che controlla le tue scelte, ma uno strumento che rispetta la tua privacy e ti offre un valore reale.
Quando eseguita con trasparenza, consenso e intervento umano, la profilazione diventa una forma di dialogo tra azienda e cliente: un modo per comprendere meglio le esigenze di ciascuno senza violare la libertà individuale.
In definitiva, la profilazione dei dati personali, se gestita secondo le regole del GDPR e con attenzione alla tutela dell’utente, può essere un motore di personalizzazione etica e consapevole.
In conclusione
La profilazione dei dati è un fenomeno sempre più presente: i dati vengono trattati per dedurre informazioni che possono influire su decisioni importanti per la tua vita.
Sapere cosa si intende per profilazione dei dati personali, quali determinati aspetti personali relativi possono essere valutati, e quali diritti hai è fondamentale per difendere la tua autonomia.
La nostra soluzione è costruita su trasparenza, limitazione, intervento umano, revisione e consenso.
Così la profilazione dei dati personali può essere usata responsabilmente, con vantaggio per chi la applica e tutela per chi la subisce.
Domande e risposte sulla profilazione dati
È il processo di analisi automatizzata dei tuoi dati per valutare o prevedere aspetti personali riguardanti il tuo comportamento.
In marketing, finanza, selezione del personale, raccomandazioni online, ecc.
Solo in casi particolari ammessi dal GDPR: spesso serve consenso esplicito.
Sì: hai diritto a non essere soggetto a decisioni esclusivamente automatizzate con effetti significativi.
Puoi chiedere correzione, revisione o chiarimenti.
Sì: per decisioni importanti deve esserci revisione da parte di un operatore.
Solo dati pertinenti, non eccedenti, necessità dimostrate.
No: può migliorare l’esperienza, la personalizzazione, se fatta nel rispetto dei diritti.
Chiedi spiegazioni, prova errori, fai ricorso all’autorità competente.
Deve essere protetto con misure tecniche e organizzative per evitare abusi, accessi non autorizzati o bias.
Donato Paolino
Ciao! Sono Donato Paolino. Nella vita mi occupo di digital marketing (sì, quello che fa sembrare tutto più complicato di quanto sia), ma qui no: questo è il mio angolo libero, dove parlo di quello che mi fa stare bene — cucina, musica, scrittura, tecnologia e un pizzico di spiritualità. In pratica, tutto ciò che non puoi mettere in un report di Google Ads.
