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Inquinamento indoor. Cos’è questa roba? Nel mio lavoro imparo tante nuove cose e tra le nuove cose che ho imparato c’è anche l’inquinamento indoor, meglio conosciuto come inquinamento domestico , causa, tra l’altro, di problemi respiratori e di allergie.

Quando le nostre nonne la mattina aprivano le finestre sapevano che far cambiare aria alla casa era il primo passo per avere una salute migliore dovuto ad un minore inquinamento in casa. Non avevano bisogno di leggere l’ultimo studio dei migliori scienziati del mondo su internet le nostre nonne. La loro scienza proveniva da millenaria esperienza.

Ma vediamo di capirci qualcosa di più.

Cos’è l’inquinamento indoor?

Tutto parte dal caso. Navigando su internet (che inquina pure lui) mi sono imbattuto su un articolo di Teleambiente sull’inquinamento indoor e dei relativi rischi.

L’ho letto tutto di un fiato ed ho scoperto le seguenti cose che, sinceramente, non avevo mai considerato a sufficienza.

Sarà che con il Covid ci hanno detto di stare in casa per non rischiare di morire. Le mura domestiche in questi ultimi due anni mi sono sembrate il posto più salubre. Non è così.

L’inquinamento indoor riguarda tutti gli spazi chiusi in cui viviamo. Non solo casa ma anche ufficio, luoghi in cui io passo probabilmente il 90 per cento del mio tempo, notte compresa.

Ebbene in casa l’inquinamento domestico si compone di una serie di cause ben elencate:

  1. Gli inquinanti chimici;
  2. Gli inquinanti biologici;
  3. Gli inquinanti fisici;
  4. Umidità;
  5. Radon (gas radioattivo di origine naturale).

Scritto così l’elenco potrebbe anche non dirci granché. Allora cercherò di essere più chiaro perché di seguito elencherò un po’ di paroloni chimici alcuni dei quali possono tranquillamente essere assimilati alla parola “cancerogeno”.

Cause dell’inquinamento domestico

Secondo i dati Ispra del 2009 ecco le cause che provocano l’inquinamento domestico  che mettono a dura prova la qualità dell’aria che respiriamo e, ovviamente le nostre vie respiratorie.

Il fumo

Fumare fa male. Fumare in casa o in ufficio fa più male. Fumare in camera da letto poi è ancora più pericoloso visto che in quella stanza ci passiamo circa un terzo della vita. Pensiamo poi al fumo passivo che si espande inevitabilmente anche negli ambienti confinanti.

La combustione del tabacco provocata dal fumo di sigaretta, di sigaro, di pipa e affini, produce sostanze inquinanti come il particolato aerodisperso, il monossido di carbonio, vari composti organici volatili e la formaldeide.

Il fumo di sigaretta rilascia molti inquinanti tossici

Forni e caldaie a gas

il controllo annuale della caldaia è un vero e proprio toccasana alla salute: la caldaia come il forno a gas possono immettere nell’ambiente domestico sostanze chimiche come biossido di azoto, monossido di carbonio (come la sigaretta) e biossido di zolfo, tutta roba che evidentemente non si sposano con il concetto di “boccata di aria fresca”.

Forni a legna e caminetti

Il mio sogno è di fumare una pipa davanti ad un caminetto e nell’altra mano del buon whiskey. 

Sogno infranto: forni a legna e caminetti inquinano non poco la casa. Il caminetto con la legna scoppiettante e ardente, oltre ad un quadretto romantico offre anche del particolato aerodisperso, biossido di azoto, monossido di carbonio (sempre lui), biossido di zolfo e idrocarburi policiclici aromatici (e qui la parola aromatico non è proprio positiva).

Materiali da costruzione

Casa dolce casa è fatta coi mattoni e tanto altro materiale da costruzione che usiamo anche per soddisfare la nostra voglia hobbistica (colle, vernici, solventi tanto per dire) che oltre alla solidità delle quattro mura e un tavolino mal costruito, rilasciano anche radon, formaldeide, composti organici volatili e in molte case anche amianto.

Arredamenti e prodotti di consumo

L’arredamento e prodotti di consumo vari possono essere causa di inquinamento dell’aria interna: possono infatti rilasciare formaldeide, composti organici volatili e a volte pesticidi.

Condizionatori e superfici umide

Oltre ad un bel freschetto che d’estate è quasi d’obbligo, il condizionatore rilascia agenti biologici e particolato aerodisperso (soprattutto se si dimentica di fare una buona manutenzione periodica ai filtri). Pensiamo per esempio alle muffe e non mi riferisco a quella usata per inventare la pennicillina.

Apparecchiature elettriche

In casa siamo pieni di elettrodomestici e aspettando di vedere la Nazionale Italiana a disputare il prossimo mondiale sappiate che anche un semplice televisore emette campi elettromagnetici, così come il telefonino, il wifi, oltre a tutto quello che ci viene da fuori casa. Usarne meno o usarle di meno è anche un modo per risparmiare energia elettrica.

Prodotti per la pulizia

Anche soltanto leggendo qualche volta l’etichetta di un banalissimo prodotto per la pulizia, ci rendiamo conto che in realtà stiamo maneggiando un’arma chimica. Leggendo le istruzioni riportate in etichetta ci rendiamo conto della loro pericolosità e della modalità di utilizzo.

L’inquinamento indoor negli uffici e nelle scuole

A lavoro le cose non sembrano migliori: al fumo di tabacco (grazie al cielo almeno nelle scuole e nei luoghi pubblici è severamente vietato), ai materiali da costruzione e agli arredamenti, nel luogo di lavoro si aggiungono anche:

Stampanti e fotocopiatrici

Lavorare accanto ad una fotocopiatrice non è propriamente salubre. Anche la stampante sulla scrivania spesso lontana da una finestra aperta può essere pericolosa. Il rischio è nel rilascio di composti organici e azoto oltre ad altre schifezze varie dovute alla combustione di inchiostri usati per la fotoriproduzione.

Fotocopiatrici e stampanti possono rilasciare sostanze tossiche

Condizionatori e impianti di ventilazione

Come per casa i condizionatori e i più complessi impianti di ventilazione che troviamo nei luoghi di lavoro possono rilasciare agenti biologici, particolato aerodisperso, biossido di azoto e monossido di carbonio (aridaje).

Materiale didattico e cancelleria

Se penso che da piccolo mettevo i colori “a spirito” Carioca in bocca e ne aspiravo la piacevole sensazione alcoolica che ne derivava, mangiavo la colla Coccoina che sapeva di mandorla e respiravo tonnellate di sfridi di temperamenti di matite oltre alla puzza del mitico DAS per ore, mi domando come sono arrivato a vivere ancora.

Il materiale didattico e la cancelleria in genere possono rilasciare tanti composti volatili biologici.

Però a me piace ancora respirare l’odore dell’inchiostro dalla pagina di un libro appena comprato… sono vecchio lo so.

L’inquinamento indoor nei mezzi di trasporto

Che certi mezzi pubblici puzzano non è una novità. Ricordo che quando a volte d’estate ero costretto a fare la tratta Pompei-Napoli in Circumvesuviana, l’odore che si respirava ne vagone con i vetri chiusi “per sicurezza” era un misto tra una mancata pulizia per sciopero degli addetti alla igienizzazione e vapori di sudori vari provenienti dalle ascelle dei vicini di posto dal volto dei quali si capisca che oltre agli addetti alle pulizie del treno avevano probabilmente scioperato anche i negozi di prodotti per la pulizia del corpo..

Peggio ancora quando trovavi la signora che si era consumata tutta la bomboletta di deodorante.

Ebbene, ancora oggi, quando prendere un treno o un pullman, sappiate che ci sono inquinanti esterni che possono rilasciare sostanze nocive come monossido di carbonio, benzene, biossido di azoto, ozono e vari altri particolati aerodispersi.

Poi se avete la fortuna che nel mezzo pubblico vi siano anche i condizionatori allora di quelli ne abbiamo parlato sopra.

L’odore del vicino di posto fa storia a sé.

Come evitare l’inquinamento domestico?

Evitarlo proprio non si può. L’inquinamento fa parte della nostra vita se non fosse per il solo fatto che l’aria inquinata esterna entra comunque in casa sommandosi con gli altri agenti nocivi descritti sopra.

L’inquinamento indoor si può comunque ridurre.

La parolina d’ordine è purificare l’aria e qui tornano le nostre nonne. Aprire le finestre la mattina e far circolare l’aria è sicuramente importante anche se non sufficiente.

Le nuove conoscenze e la tecnologia ci permettono di intervenire sulla qualità dell’aria anche con dei veri e propri purificatori  (costosissimi sigh!) che dimostrano di migliorare la qualità dell’aria di casa o dell’ufficio.

E’ importante utilizzare prodotti che in etichetta riportano un minore impatto inquinante rispetto ad altri.

Ciò vale anche per i prodotti dell’edilizia: pensiamo ad esempio a vernici di nuova generazione che letteralmente “mangiano” gli inquinanti (vernici fotocatalitiche).

Infine la natura ci viene ad aiutare: piante, alberi, verde in genere aiuta a purificare l’aria.

Ed ora vado a prendere una boccata d’aria. Con permesso.


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